Il Teatro Comunale di Modena rinnova quest’anno la sua proposta
operistica al pubblico con un Cartellone di cinque opere: due titoli fra i
più amati e rappresentati - Bohème e Traviata -, due di
grandi autori classici dal repertorio meno popolare - Le maschere e
La dama di Picche -, e un’opera contemporanea - La morte di
Klinghoffer. Si aggiunge, come ormai di consueto, la produzione di un’opera
riservata ai ragazzi - Nevebianca -, commissionata a un affermato
compositore dei nostri giorni.
In tutti i casi nuovi allestimenti prodotti grazie all’intensa
collaborazione di numerosi teatri italiani: criterio e al tempo stesso
stimolo ormai indispensabili per la vita produttiva di questo genere
musicale.
La Stagione si aprirà dunque il 12 e 13 gennaio con Le maschere
di Pietro Mascagni, in un nuovo allestimento che parte dal CEL Teatro
di Livorno di cui lo scorso anno abbiamo assistito alla nuova
rappresentazione de I racconti di Hoffmann. L’opera è frutto di
una coproduzione che coinvolge anche i teatri di Modena, Ravenna e
Piacenza. Dell’autore popolarissimo di Cavalleria Rusticana si
rappresenterà dunque, per la prima volta a Modena, il titolo ispirato
alle figure tipiche della Commedia dell’Arte: un tema che si è pensato
particolarmente adatto al genio eclettico del mimo, attore e coreografo
Lindsay Kemp che firmerà la regia, le scene e i costumi.
La morte di Klinghoffer, di John Adams, è il secondo titolo in
cartellone (25 e 27 gennaio): opera del 1991 ormai entrata nel repertorio
internazionale, ma che viene allestita in Italia per la prima volta. L’allestimento
segue le orme del progetto dello scorso anno che, in collaborazione con il
Teatro Comunale di Ferrara, ha dato luogo alla rappresentazione di Prova
d’Orchestra. In entrambi i casi si tratta di composizioni recenti
mai proposte prima al pubblico italiano, realizzate in nuovi allestimenti
firmati dal regista Denis Krief, ormai fra i nomi più apprezzati nel
panorama operistico. Come in Prova d’Orchestra si ripropone anche
una tematica di interesse sociale: in questo caso le gravi tensioni in
Medio Oriente, descritte con grande equilibrio dalla scrittrice Alice
Goodman. La musica, distante dalle provocazioni del repertorio
contemporaneo, trova un dialogo col pubblico attraverso una forma
narrativa che richiama l’oratorio drammatico delle Passioni di
Bach, e grazie a una commistione di stili che spazia dalla vocalità
corale e solistica di stampo classico ad interventi minimalisti. L’opera
sarà rappresentata in inglese con sopratitoli in italiano.
Con La dama di picche (9, 10 febbraio, anch’essa in
lingua originale con sopratitoli) il Teatro Comunale di Bologna porterà a
Modena il suo nuovo direttore ospite principale Vladimir Jurowski.
Grandissimo capolavoro di Ciaikovskij da un racconto di Puškin, Pikovaja
Dama è storicamente uno dei titoli più belli ma meno frequentati a
causa del notevole impegno esecutivo richiesto ai ruoli vocali, sia dal
punto di vista tecnico che espressivo.
La bohème (8 e 10 marzo), da dieci anni assente da Modena,
sarà la nuova produzione di quest’anno curata dal Teatro Comunale in
collaborazione con i teatri Municipale di Piacenza e Comunale di Ferrara.
Come nel caso del Macbeth verdiano, visto nella scorsa Stagione, l’opera
sarà costruita nei laboratori modenesi e prenderà vita sul nostro
palcoscenico. Si rinnova inoltre la scelta di dare spazio a interpreti
giovani segnalatisi in questi ultimissimi anni.
Ultima opera in cartellone: La traviata (12, 14, 16
aprile). Terminato il progetto shakespeariano - che ha visto susseguirsi
nelle tre scorse Stagioni le nuove produzioni di Otello, Falstaff
e Macbeth - Traviata completerà la “trilogia popolare”
dopo Rigoletto e Il trovatore visti rispettivamente nel 1998
e nel maggio di quest’anno. Prosegue con Traviata l’iniziativa
che già l’anno passato ha portato a Modena Aida, fondata sulla
collaborazione con l’attività sperimentale del Teatro Verdi di Busseto
in coproduzione col Teatro Alighieri di Ravenna. Sia Franco Zeffirelli che
Carlo Bergonzi parteciperanno di nuovo al progetto, diretti responsabili
rispettivamente della regia e del laboratorio lirico che impegnerà
giovani interpreti internazionali.
Come nel caso del Fantasma di Canterville della scorsa Stagione,
il Teatro Comunale dedica quest’anno al pubblico delle scuole un’opera
di nuova composizione, scegliendo così di dare spazio ai nuovi autori e
ai nuovi linguaggi.
Nevebianca, che andrà in scena il 19 e 20 novembre 2002, è
stata composta da Marco Betta su testo di Gianni Maniscalco Basile.
Liberamente ispirata alla favola di Biancaneve, l’opera di Betta mette
in scena con gusto e semplicità una storia di umanità e miseria
quotidiana, ambientata fra l’attico newyorkese della Matrigna e il
freddo sobborgo abitato dai protagonisti. In anteprima assoluta, questa
nuova produzione è stata commissionata e prodotta della Fondazione Arena
di Verona e si avvarrà dell’Orchestra da camera del Teatro Comunale di
Modena, di nuova formazione.